Perché il sentiment del mercato delle criptovalute è improvvisamente diventato così pessimista?

Titolo originale: Why Did Crypto Sentiment Get So Bearish?
Autore originale: Jack Inabinet, Bankless
Traduzione: Peggy, BlockBeats

Nota dell'editore: Solo quattro giorni dopo che Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico, il mercato crypto ha vissuto un "crollo lampo 10/10" senza precedenti: non solo le principali criptovalute sono crollate, ma molte altcoin sono arrivate a zero e persino le piattaforme di scambio sono finite in crisi di liquidità. Nel frattempo, fondi ad alto rendimento con leva come Stream Finance sono esplosi uno dopo l'altro, rivelando la fragile natura della bolla "fidati di me". L'ottimismo sui social si è rapidamente trasformato in panico, minando gravemente la fiducia del mercato.

Questo articolo ripercorre la sequenza di questi eventi, cercando di rispondere a una domanda chiave: perché il sentiment del mercato crypto è improvvisamente diventato così pessimista? In questo intreccio di scoppio della bolla e crisi di fiducia, potremmo trovarci proprio all'inizio di un nuovo ciclo.

Segue il testo originale:

Lunedì 6 ottobre 2025, Bitcoin ha segnato un nuovo massimo storico, superando per la prima volta la soglia dei 126.000 dollari. Che fosse nelle trincee di Crypto Twitter o nelle redazioni di CNBC, i detentori erano immersi in una "nebbia di speranza" onnipresente.

Nonostante i fondamentali siano cambiati poco nel mese successivo, solo quattro giorni dopo, il 10 ottobre (UTC+8), il mercato crypto è stato colpito da una crisi: il "crollo lampo 10/10" è oggi considerato il più grande evento di liquidazione della storia delle criptovalute.

Durante questo crollo catastrofico, le principali criptovalute hanno perso oltre il 10%, molte altcoin sono arrivate a zero e diversi exchange sono stati sull'orlo della bancarotta (quasi tutte le piattaforme di perpetual contract hanno attivato la riduzione automatica delle posizioni, non potendo pagare i rendimenti degli short).

Sebbene l'elezione di Trump a presidente sia stata vista come positiva per il settore crypto — dalla creazione di riserve strategiche di Bitcoin alla nomina di regolatori apparentemente favorevoli alle criptovalute — i prezzi degli asset crypto sono rimasti depressi.

Ad eccezione di un breve rialzo dopo l'elezione di Trump lo scorso novembre, il rapporto tra la capitalizzazione totale del mercato crypto (TOTAL) e l'indice S&P 500 è rimasto stabile per quasi un anno. In realtà, dal 20 gennaio (UTC+8), data dell'insediamento ufficiale di Trump, questo rapporto ha persino registrato una sorprendente diminuzione.

Man mano che il mercato continua a digerire le conseguenze delle liquidazioni del 10/10, emergono sempre più interrogativi.

Proprio questo lunedì, Stream Finance ha dichiarato bancarotta. Si tratta di un fondo crypto ad alto rendimento "fidati di me" con un patrimonio gestito di 200 milioni di dollari, che offriva ai depositanti rendimenti superiori al mercato grazie alla leva finanziaria. Il suo "gestore esterno" ha perso circa 93 milioni di dollari durante le operazioni.

Sebbene i dettagli non siano ancora stati resi pubblici, Stream è probabilmente il primo fondo con strategia "Delta neutrale" ad aver subito una crisi pubblica a causa del meccanismo di riduzione automatica delle posizioni del 10/10. Nonostante la struttura del fondo fosse già stata messa in discussione, questo crollo ha comunque colto di sorpresa molti creditori — che, senza segnali di rischio evidenti, hanno scelto di sacrificare la sicurezza in cambio di rendimenti più elevati.

Dopo il crack di Stream, il panico si è rapidamente diffuso in tutto l'ecosistema DeFi, con gli investitori che hanno iniziato a ritirarsi in massa da strategie di rendimento ad alto rischio simili.

Per ora, la reazione a catena di Stream non si è ancora diffusa completamente, ma l'evento ha messo in luce i rischi delle strategie di "yield farming con stablecoin riciclate" sempre più popolari nella DeFi — ovvero l'uso di certificati di deposito di strategie già rischiose come collaterale per ottenere ulteriore leva e rendimenti più elevati.

Le perdite autodenunciate da Stream hanno anche rivelato le enormi perdite che i fondi Delta neutrali possono subire durante le riduzioni automatiche delle posizioni del 10/10: le coperture short vengono forzatamente chiuse dal sistema, mentre le posizioni long spot si azzerano all'istante.

Anche se i titoli delle notizie sono già cambiati, è certo che le perdite subite il 10 ottobre (UTC+8) sono state disastrose.

Sia tramite operazioni pubbliche in DeFi che tramite attività più opache in CeFi, nei fondi di rendimento crypto ci sono miliardi di dollari di leva finanziaria. Resta da vedere se il mercato abbia sufficiente liquidità per affrontare future ondate di liquidazioni.

Non è ancora chiaro chi stia "nuotando nudo", ma è certo che qualcuno nel casinò crypto ha già perso il costume. Se il mercato dovesse subire un altro calo — soprattutto dopo che sono emerse accuse secondo cui alcuni exchange centralizzati erano insolventi durante le liquidazioni del 10/10 — la domanda non sarà più "se qualcosa andrà storto", ma "se l'intero settore riuscirà a reggere".