Bitcoin: Sono già soddisfatte le condizioni per un futuro bull run?

Questi sono tempi difficili per bitcoin e per l'intero mercato crypto. Il dubbio incombe, i wallet scricchiolano e le candele rosse si susseguono una dopo l'altra. In questo mare agitato, ogni indicatore conta. È il momento in cui gli analisti si rimboccano le maniche e scrutano metriche dimenticate, quando segnali deboli diventano bussole. Il rapporto di Sharpe, il vecchio barometro rischio-rendimento, torna al centro della scena. E quando flirta con lo zero, attira l'attenzione, soprattutto dei grandi investitori.

Rapporto di Sharpe: l’ombra prima della schiarita nel mercato crypto

Ci sono metriche che passano inosservate finché non lampeggiano in rosso. Il rapporto di Sharpe di Bitcoin, appunto, è appena sceso a un livello storicamente basso. Questa metrica misura ciò che ogni investitore teme: il rendimento ottenuto per ogni unità di rischio assunta. Quando si avvicina allo zero, significa che i guadagni recenti non compensano più le montagne russe della volatilità.

Ma è proprio qui che alcuni fiutano l’opportunità. L’analista I. Moreno di CryptoQuant spiega:

Stiamo ora entrando nella stessa zona osservata nel 2019, 2020 e 2022, periodi durante i quali il rapporto di Sharpe è rimasto strutturalmente depresso a lungo prima che emergessero nuove tendenze nell’arco di diversi mesi. Questo non garantisce un minimo, ma indica che la qualità dei rendimenti futuri sta iniziando a migliorare, a patto che il mercato si stabilizzi e la volatilità si normalizzi. 

In parole povere? È brutto... ma attira chi è abituato a nuotare controcorrente. I cosiddetti investitori contrarian, che amano comprare nella paura e vendere nell’euforia. 

Scosse onchain: quando l’8% dei bitcoin si muove in una volta sola

Un altro dato ha scosso la community crypto: l’8% di tutti i bitcoin in circolazione è stato movimentato in una sola settimana. Non una coincidenza, non uno scherzo. Secondo Glassnode, ciò è accaduto solo due volte negli ultimi sette anni: a dicembre 2018 e marzo 2020, poco prima di violente riprese rialziste.

Joe Burnett di Semler Scientific non ha usato mezzi termini:

Questo rende il recente calo uno degli eventi onchain più significativi nella storia di bitcoin. 

E c’è di più: in 10 giorni, BTC ha perso il 23%, quasi $24.000, prima di rimbalzare verso $89.000. Nessun dubbio, le linee si stanno muovendo. E ciò che accade nei wallet privati a volte supera ciò che rivelano le candele.

Balene in agguato, piccoli detentori in fuga: cambio di scenario su Bitcoin

La rete Bitcoin mostra una svolta intrigante: i wallet con più di 100 BTC sono aumentati di 91 indirizzi dall’11 novembre. Nel frattempo, i piccoli detentori (meno di 0,1 BTC) stanno gradualmente uscendo dal mercato. Una redistribuzione che sembra una silenziosa presa di controllo del mercato da parte dei grandi detentori.

Charles Edwards, fondatore di Capriole, interpreta questa situazione come un’opportunità nascosta: indicatori come il Bitcoin Heater e il NVT suggeriscono una chiara sottovalutazione. Tuttavia, alcuni come Peter Brandt non gridano alla vittoria: per lui, ciò che si osserva è una semplice illusione di rimbalzo in un trend fondamentalmente ribassista.

Punti chiave di questa sequenza storica

• $87.480: prezzo di Bitcoin, dopo un calo del 23% in 10 giorni;
• 8% di BTC trasferiti: un evento tanto raro quanto spettacolare;
• 3 occorrenze del rapporto di Sharpe a zero dal 2019: tutte seguite da rialzi;
• 91 nuove balene apparse in due settimane 
• 0,09: livello record del Bitcoin Heater, segno di un mercato sotto tensione.

Il mercato bitcoin non è solo nell’occhio del ciclone. Anche Ethereum fatica a riprendere fiato. Nonostante le speranze di un ritorno verso i $3.000, l’arrivo disordinato di nuovi acquirenti rende difficile la ripresa. Questa corsa disorganizzata complica la formazione di un solido slancio rialzista. Per ora, la prudenza resta consigliata.