Polkadot lancia la verifica dell'identità senza KYC: analisi completa di Proof of Personhood!

La “Proof of Personhood” è un metodo che ti permette di dimostrare di essere una persona reale e indipendente senza rivelare la tua privacy. Il Project Individuality di Polkadot osa ancora di più, utilizzando tatuaggi e minigiochi per distinguere tra umani e bot, portando airdrop veramente equi a milioni di utenti.

In questo articolo scoprirai:

• Cos’è la Proof of Personhood 
• Come funziona il Project Individuality di Polkadot 
• Il ruolo dei Decentralized Individuality Mechanisms (DIMs) 
• Il programma globale di incentivi on-chain da 3 milioni di dollari 
• Perché la Proof of Personhood è un tassello chiave per il Web3 
• Dubbi e sfide che deve affrontare 

Oggi, ogni volta che accedi a un sito web, inserisci un captcha o colleghi il tuo numero di telefono, stai in realtà partecipando a una guerra invisibile tra “umani e bot”. Le capacità dell’AI stanno crescendo, diventando sempre più abili nel fingersi umani, rendendo inefficaci i metodi di verifica tradizionali. La risposta del Web2 è chiederti sempre più dati personali: email, telefono, documenti d’identità, perfino dati biometrici.

Ma esiste un modo per dimostrare di essere una persona unica e reale senza dover esporre alcuna informazione privata?

Nel mondo crypto, questa è quasi una questione di vita o di morte:

• Gli airdrop vengono spesso sfruttati da studi con migliaia di wallet 
• Le votazioni di governance possono essere manipolate da attacchi Sybil 
• I servizi gratuiti non possono esistere, perché non si può distinguere tra “100 persone reali” e “uno script che gestisce 100 account” 

Di conseguenza, ai protocolli restano solo due scelte: rinunciare all’equità e lasciare vincere i “farmer”, oppure rinunciare alla privacy e imporre il KYC. Questo dilemma rende difficile l’adozione di massa del mondo crypto.

Il valore della Proof of Personhood sta proprio nel rompere questo stallo.

Questo è anche il concetto centrale della proposta #1783 presentata dal fondatore di Polkadot, Gavin Wood, nel novembre 2025. Ha richiesto al tesoro 3 milioni di dollari per lanciare quello che è stato definito “l’airdrop più equo della storia”: far entrare milioni di nuovi utenti in Polkadot, senza basarsi su asset o storico delle transazioni, ma solo dimostrando di essere individui reali e indipendenti.

Nei prossimi paragrafi, questo articolo ti aiuterà a capire i principi della Proof of Personhood, come Polkadot la sta implementando concretamente e perché potrebbe rivoluzionare l’identità, la privacy e la partecipazione degli utenti nel Web3.

Cos’è la Proof of Personhood?

La “Proof of Personhood” è un metodo digitale per verificare che dietro un account o un’azione online ci sia una persona reale e indipendente, e non un bot, uno script o un’AI.

A differenza dei sistemi di identità tradizionali che tracciano “chi sei” e collegano i tuoi dati personali in ogni contesto, la Proof of Personhood si concentra solo su una cosa: se sei un individuo unico, senza dover rivelare alcuna informazione privata.

Il problema degli attacchi Sybil

La Proof of Personhood mira a risolvere il cosiddetto “Sybil attack”—

ossia quando un attaccante crea molteplici identità false per manipolare il sistema, ottenere premi in modo illecito o generare traffico spazzatura sulla rete.

Esempi tipici includono:

• Una persona che controlla 10.000 account bot per sfruttare gli airdrop 
• Riempire una votazione online di voti falsi 
• Mandare in tilt un server con traffico fasullo 

Le piattaforme Web2 di solito rispondono a questi attacchi con livelli sempre più invasivi di verifica:

• Email 
• Numero di telefono 
• Account Facebook 
• Carta di credito 
• Documenti d’identità rilasciati dal governo 

Più la verifica è forte, più privacy perdi. Come ha detto Gavin Wood in un episodio del podcast Space Monkeys:

“Il Web2 risolve il problema degli attacchi Sybil sacrificando la privacy. Ma questo, per il Web3, è inaccettabile.”

Identità vs. Individualità

Capire la differenza tra questi due concetti è fondamentale:

• Sistemi di identità: come passaporti o numeri di previdenza sociale, ti assegnano un identificativo unico che ti segue ovunque, permettendo di tracciare i tuoi comportamenti su più piattaforme.
• Sistemi di individualità: non si preoccupano di “chi sei”, ma solo di contare quante persone indipendenti ci sono, senza collegare i tuoi comportamenti tra diversi servizi.

Per realizzare servizi gratuiti, airdrop equi e nuove forme di governance nel Web3, serve un “meccanismo antispam economicamente forte e verificabile”—ma senza dipendere da provider di identità centralizzati o creare database biometrici.

Questa è la nuova direzione proposta da Gavin Wood: permettere al sistema di confermare che “una persona è una persona”, senza sacrificare la privacy.

Come funziona il Project Individuality di Polkadot?

Project Individuality è il sistema di “Proof of Personhood” di Polkadot, sviluppato dal team Parity in tre anni di lavoro.

Funziona su una chain di sistema dedicata, la Polkadot People Chain, gestita dalla governance decentralizzata di Polkadot, non da aziende o organizzazioni.

Principio chiave: alias contestuali + privacy a conoscenza zero

Il cuore del sistema è una tecnologia chiamata “contextual aliases”. In breve:

• In ogni app, protocollo o servizio, generi una nuova identità 
• Queste identità non sono in alcun modo collegate tra loro
• Ma il sistema può comunque confermare che provengono tutte dalla “stessa persona reale” 

In altre parole, può determinare che sei “una persona unica”, ma non saprà mai “chi sei”. Non serve:

• Login Web2 
• Numero di telefono 
• Email 
• Documenti d’identità 
• Informazioni bancarie 

Tutto viene verificato tramite crittografia a conoscenza zero, senza esporre alcun dato personale.

Gavin lo descrive così: è come andare a una festa con una maschera, e ogni volta che entri in una stanza ricevi automaticamente un nuovo cartellino con il nome. Ogni stanza vede solo come ti comporti lì; se crei problemi, possono cacciarti. Ma loro:

• Non sanno come ti chiami nelle altre stanze 
• Non possono tracciarti 
• Non possono collegare i tuoi comportamenti 
• Le tue diverse identità sono matematicamente non collegabili.

Non solo per Polkadot, ma per tutto l’ecosistema Web3

Project Individuality beneficia naturalmente dei vantaggi di Polkadot:

• Sicurezza condivisa 
• Bassi costi 
• Esecuzione affidabile a livello di sistema 

Ma il suo obiettivo va oltre Polkadot: punta a tutto il Web3.

Grazie a infrastrutture cross-chain come Snowbridge e Hyperbridge, questo sistema di “Proof of Personhood” potrà essere utilizzato anche da altre blockchain, diventando una sorta di “infrastruttura pubblica” per tutto il settore.

Decentralized Individuality Mechanisms (DIMs)

Project Individuality non si basa su un solo metodo di verifica, ma utilizza diversi Decentralized Individuality Mechanisms (DIMs) per garantire che una “persona reale” possa avere solo un’identità. Gavin li definisce “giochi di individualità”—l’obiettivo è rendere difficile o molto costoso per una persona fingersi più identità.

DIM 1: Proof-of-Ink (PoI)

Il primo meccanismo, PoI, richiede agli utenti di farsi un tatuaggio, ma non uno qualsiasi: deve essere un disegno unico e generato casualmente dalla blockchain. Come funziona PoI?

• La blockchain genera miliardi di design geometrici unici per tatuaggi 
• Quando chiedi la verifica, il sistema ti assegna 100 disegni solo tuoi
• Ne scegli uno e lo tatui in una posizione specifica (l’interno del polso sinistro) 
• Devi inviare un video del processo e una foto del tatuaggio nella posizione richiesta 

Gavin ha spiegato al Web3 Summit 2024:

“Il tatuaggio deve essere il disegno unico assegnato dalla chain... e deve essere in una posizione fissa. Perché ognuno ha solo una parte del corpo in quel punto.”

PoI è il “motore di avvio” del sistema. Usa il costo elevato del tatuaggio per selezionare il primo gruppo di individui reali fortemente verificati.

Questi “primi individui” fungeranno da oracoli on-chain, valutando se le prove inviate dagli altri sono autentiche. Gavin lo chiama “mob rule”: affidarsi a molti individui reali, non a enti centralizzati, per la revisione delle prove.

DIM 2: Proof-of-Video-Interaction (PoVI)

Il secondo meccanismo non richiede tatuaggi ed è più accessibile. Come funziona PoVI?

• Ogni settimana, dedichi circa 5 minuti a un semplice minigioco silenzioso 
• Videochiamata sincronizzata con altri 15 partecipanti nel mondo 
• La partecipazione continua mantiene alta la tua credibilità di individualità 
• Se smetti di partecipare, il tuo “punteggio di individualità” cala 

La proposta afferma: “Questo gioco è divertente, facile da fare e molto semplice.”

PoVI si basa sul costo della partecipazione continua—rendendo la falsificazione onerosa e ripetitiva.

La sfida dell’AI e la realtà economica

Gavin ammette che, con il miglioramento delle capacità di generazione video dell’AI, sia PoI che PoVI potrebbero essere minacciati da falsificazioni AI nei prossimi 2–5 anni. Tuttavia, sottolinea che, anche con AI avanzata, pagare una persona 1 dollaro per completare un compito di 5 minuti potrebbe essere ancora più economico che gestire sistemi AI complessi.

L’intero sistema è progettato tenendo conto di questa realtà economica.

Terzo meccanismo (non ancora pubblico)

Gavin ha menzionato che è in sviluppo un terzo DIM, che sarà “completamente resistente all’AI”, ma i dettagli sono ancora riservati.

L’approccio multi-meccanismo rende il sistema più sicuro e permette agli utenti di scegliere il metodo di verifica più adatto a loro.

Il piano Polkadot da 3 milioni di dollari per l’onboarding di massa

La proposta #1783 di Polkadot richiede 3.009.600 dollari (convertendo USDT/USDC su Asset Hub in stablecoin HOLLAR) per avviare la “Polkadot Mass User Onboarding Initiative”.

Il budget sarà distribuito automaticamente secondo logiche on-chain predefinite, senza alcuna approvazione da parte di Parity o di altri, garantendo piena automazione e assenza di intermediari.

Il sistema di incentivi si divide in tre parti

1. Premio di avvio: attrarre i primi utenti

Per superare il problema del “cold start” del sistema di Proof of Personhood, i primi utenti riceveranno premi più alti:

• Utenti più precoci: $200
• Utenti che si uniscono in seguito: $100
• Utenti che si uniscono tardi: $50

“Prima arrivi, più guadagni”, per incentivare l’ingresso rapido nella People Chain.

2. Premio per la partecipazione alla governance: incentivare l’attività continua

Se rimani attivo su Polkadot e partecipi alla governance, ricevi circa $10 a settimana.

Gavin ha spiegato in diretta che questo meccanismo non serve a generare una crescita una tantum, ma a: “far restare gli utenti a lungo su Polkadot, non solo per una partecipazione istantanea.”

3. Lotteria settimanale: la fetta più grande del budget

Per mantenere alta la partecipazione, la maggior parte del budget va a un sistema di lotterie:

• Ogni settimana circa 140 persone possono vincere circa $250
• Ogni mese c’è un super premio da $2.500
• Il sistema limita la frequenza delle vincite, garantendo che ogni utente abbia una probabilità di vincita non superiore a 1/10

Questo design rende gli incentivi più attraenti e previene l’ingiustizia dei “vincitori seriali”.

Non è un semplice airdrop, ma parte di una strategia ecosistemica completa

Gavin sottolinea nella proposta che questo piano non è solo “un incentivo”, ma una strategia di crescita integrata con diversi prodotti core di Polkadot.

• Project Individuality sarà integrato nell’app mobile di Polkadot, permettendo ai nuovi utenti di registrarsi e verificarsi rapidamente.
• La piattaforma di smart contract di Polkadot Hub sfrutterà questo sistema per consentire trasferimenti senza commissioni, uso gratuito di alcuni servizi e accesso più equo alle app.
• Il piano di staking “New Deal” di Gavin permetterà agli utenti di contribuire alla sicurezza della rete tramite “individualità”, senza i requisiti di capitale elevati dello staking tradizionale.

Gavin scrive nella proposta: “A differenza di quasi tutte le precedenti proposte di crescita utenti in OpenGov, questa volta, non un solo centesimo va agli intermediari. Ogni dollaro viene distribuito direttamente agli utenti, tutte le interazioni avvengono su Polkadot.”

L’obiettivo di questa iniziativa è chiaro: portare un gran numero di utenti reali nell’ecosistema Polkadot e farli restare.

Perché la “Proof of Personhood” è cruciale per il Web3

Una Proof of Personhood solida sbloccherà molti scenari Web3 che finora erano “teoricamente possibili ma impossibili da realizzare in modo equo”.

1. Airdrop più equi

Oggi gli airdrop si basano su storico delle transazioni, attività on-chain o quantità di token detenuti. Il risultato è che i giocatori esperti, chi ha molti wallet e i “team di farming” ottengono la maggior parte delle ricompense.

Con la Proof of Personhood, i progetti possono distribuire i token a individui reali e indipendenti, senza dipendere da “anzianità” o asset on-chain.

Questo porterà:

• Distribuzione più equa 
• Comunità più autentiche 
• Premi non più dominati dai team di “farming professionale” 

2. Servizi gratuiti possibili

Se puoi distinguere tra 100 utenti reali e 1 persona che controlla 100 bot, puoi offrire servizi gratuiti senza temere abusi di sistema.

Gavin fa un esempio: trasferimento a costo zero, mandi 50 dollari a un amico e lui riceve 50 dollari, non 49,98.

Su Polkadot Hub, questo significa:

• dApp veramente gratuite 
• Nessun Gas 
• Nessun costo nascosto 
• User experience simile alla comodità del Web2 

3. Nuovi modelli di governance

Quando puoi confermare che “una persona è un individuo indipendente”, la governance basata sul peso dei token non è più l’unica opzione.

Polkadot può sperimentare:

• Quadratic Voting
• Un voto per persona per alcuni fondi
• FutaGov (governance dinamica, con diritti di voto che cambiano in base al comportamento)

Gavin, nell’intervista a Space Monkeys, propone anche di partire da piccoli esperimenti: “Lasciamo invariato il tesoro principale, creiamo un sotto-tesoro con 500.000 DOT... stesse regole del tesoro principale, ma con un voto per persona.”

Questo apre nuovi spazi di sperimentazione nella governance.

4. Un vero salto per giochi e social app

I grandi giochi MMO vorrebbero offrire pacchetti di benvenuto gratuiti, ma non possono distinguere tra:

• Giocatori reali 
• Migliaia di account secondari gestiti dalla stessa persona 

I social network vorrebbero costruire sistemi di reputazione affidabili, ma la maggior parte degli account può essere abbandonata o cambiata in qualsiasi momento.

La Proof of Personhood rende possibile:

• Prevenire l’abuso di multi-account 
• Costruire reti di reputazione di individui reali 
• Rendere premi, upgrade e matchmaking più equi 

5. Costruire una “Agentic Society”

La visione più ampia è quella che Gavin chiama “Agentic Society”:

• Una società digitale affidabile,
• dove le interazioni provengono da individui reali e indipendenti,
• non da script automatici, bot o account di massa.

È la base per un internet più “human-centric”.

Sfide e dubbi: perché la community è così divisa?

Questa proposta ha acceso un ampio dibattito all’interno della DAO di Polkadot, con membri della community che hanno sollevato dubbi su esecuzione, costi e sicurezza.

1. Indicatori poco chiari: qual è l’obiettivo?

Molti commentatori sottolineano che questo piano di attivazione da 3 milioni di dollari non ha metriche chiare, ad esempio:

• Quanti utenti devono essere verificati? 
• Per quanto tempo resteranno attivi? 
• Qual è l’obiettivo di retention?

 

Inoltre, l’app mobile di Polkadot che dovrebbe integrare Project Individuality non è ancora stata pubblicata, sollevando dubbi sulla prontezza del progetto e sui tempi di esecuzione.

2. L’impatto dell’AI è un rischio reale

Lo stesso Gavin ammette che, con il progresso dell’AI generativa:

• Proof-of-Ink 
• Proof-of-Video-Interaction 

potrebbero essere falsificati dall’AI nei prossimi 2–5 anni.

Pur ritenendo che, nel breve termine, pagare una persona per svolgere un compito sia ancora più economico che usare l’AI, questo vantaggio si sta riducendo. Il terzo meccanismo “anti-AI” non è ancora stato svelato, né si sa se arriverà in tempo per coprire eventuali falle.

3. Attacchi economici: e se si pagano persone reali per “falsare” il sistema?

Un timore diffuso è l’“abuso economico”. Qualcuno ha suggerito: “Metti un banchetto davanti a una scuola, dai 10 dollari a ogni studente per completare la verifica. Tu prendi il premio, lo studente prende i 10 dollari.”

In alcune regioni, 10 o anche 250 dollari sono cifre molto allettanti, il che potrebbe portare a:

• Fenomeni di “farming” di massa 
• Partecipazione a pagamento 
• Verifiche fatte in gruppo 

Minando così equità e credibilità del sistema.

4. Controversia HOLLAR: perché convertire tutto nella stablecoin dell’ecosistema?

La proposta richiede di convertire i fondi del tesoro in HOLLAR, cosa che ha lasciato perplessi alcuni membri della community:

• È davvero necessario? 
• Non sembra un modo per “spingere” un progetto usando il tesoro? 

Nonostante la spiegazione che serve a favorire la circolazione interna all’ecosistema, i dubbi restano.

5. Usabilità vs. sicurezza: un dilemma irrisolto

Il sistema deve essere facile da usare per tutti, ma anche resistente agli attacchi Sybil—un equilibrio difficile.

Ad esempio:

• Proof-of-Ink richiede un tatuaggio permanente, cosa che molti non vogliono 
• Proof-of-Video-Interaction richiede videochiamate regolari, complicate in aree con privacy sensibile o connessioni scarse 

Come ottenere “adozione di massa e sicurezza” resta la sfida principale.

Conclusione: un esperimento diverso dal KYC tradizionale

La Proof of Personhood è completamente diversa dal KYC tradizionale:

• KYC: dimostra “chi sei” 
• PoP (Proof of Personhood): dimostra solo che “sei una persona unica” 

Polkadot, grazie a infrastrutture a basso costo, alta sicurezza e forte interoperabilità, è il contesto ideale per sperimentare su larga scala.

La proposta #1783 è ancora in discussione, la community sta valutando il potenziale di crescita di massa degli utenti contro i rischi e le incertezze di esecuzione. 

Il lancio di Project Individuality è previsto per il Q4 2025, con altri meccanismi in arrivo nel 2026.

Indipendentemente dall’esito della proposta, questa è la prima volta che il mondo Web3 tenta seriamente di rispondere a una domanda chiave:

Come portare milioni di “persone reali” nel mondo blockchain, proteggendo la privacy?

Forse, in futuro, Internet non ti chiederà più di dimostrare “chi sei”, ma solo che: sei una persona reale.