Elizabeth Stark: Perché Bitcoin ha bisogno di un avvocato

Bitcoin è un movimento, e qui ognuno sta partecipando alla costruzione di un sistema finanziario completamente nuovo.

Scritto da: Thejaswini M A

Tradotto da: Block unicorn

Prefazione

Un martedì di marzo 2023, arriva una causa per marchio.

Elizabeth Stark osservava impotente mentre il più grande lancio di prodotto della sua azienda andava in fumo. Lightning Labs aveva impiegato anni per sviluppare il protocollo "Taro", che consentiva alle persone di inviare stablecoin tramite la Lightning Network di Bitcoin. La tecnologia era pronta, la comunità era entusiasta e i principali partner erano già preparati.

Poi, il giudice emise un'ingiunzione temporanea. Tari Labs sosteneva di possedere il marchio "Taro". Lightning Labs dovette immediatamente cessare l'uso di quel nome. Non potevano più pubblicare annunci di sviluppo o fare alcun tipo di marketing.

Il cambio di nome in "Taproot Assets" richiese settimane. Slancio di mesi svanì in una notte; i partner dovettero spiegare ai clienti confusi il motivo del cambio di nome. Alcuni si chiesero se Lightning Labs avesse condotto una ricerca sui marchi sufficientemente approfondita prima di lanciare una tale iniziativa.

Ma Stark continuò a insistere. La tecnologia continuò a svilupparsi sotto il nuovo nome, anche se durante la sospensione forzata i concorrenti guadagnarono vantaggio.

Ha costruito una delle aziende di infrastruttura più importanti per Bitcoin. Il lavoro di Stark mira a rimodellare il funzionamento di Bitcoin, ma resta da vedere se la sua visione potrà davvero realizzarsi su scala globale.

Prima che Elizabeth Stark costruisse infrastrutture per Bitcoin, aveva imparato a combattere avversari molto più potenti dei detentori di marchi.

Resistere alla cattiva regolamentazione

Harvard Law School, 2011. Stark organizzò un movimento di base per fermare due proposte di legge bipartisan al Congresso.

SOPA e PIPA avrebbero permesso ai titolari di copyright di costringere i siti web sospettati di violazione a essere oscurati.

Cosa sono?

SOPA ("Stop Online Piracy Act") e PIPA ("Protect IP Act") erano leggi proposte negli Stati Uniti per combattere la pirateria online, consentendo ai titolari di copyright di far chiudere i siti sospettati di violazione. Queste leggi avrebbero permesso di bloccare l'accesso dei siti a pubblicità, servizi di pagamento e motori di ricerca. Ciò avrebbe potuto chiudere anche siti al di fuori della giurisdizione statunitense. Molti temevano che queste leggi avrebbero portato a una censura diffusa di Internet, danneggiando siti legittimi e la libertà di espressione.

Piattaforme di social media, motori di ricerca e siti di contenuti generati dagli utenti avrebbero affrontato minacce legali continue. La maggior parte delle aziende tecnologiche non osava opporsi apertamente a queste leggi, temendo di irritare i legislatori.

Stark co-fondò il gruppo Harvard Free Culture e aiutò a coordinare le proteste nel campus. Il suo messaggio era che queste leggi avrebbero reso le piattaforme responsabili dei contenuti degli utenti che non potevano monitorare, distruggendo così Internet.

"Non è una lotta tra Google e Hollywood," spiegava, "ma tra 15 milioni di utenti di Internet e Hollywood."

Wikipedia rimase offline per 24 ore. Reddit si spense. I manifestanti intasarono le linee telefoniche del Congresso. Nel giro di pochi giorni, i legislatori abbandonarono le proposte. SOPA e PIPA morirono in commissione.

Questo movimento fece capire a Stark che a volte non puoi battere le istituzioni attraverso i canali tradizionali, ma puoi rendere politicamente impossibile la loro soluzione preferita.

Durante la scuola di legge, fondò anche l'Open Video Alliance e organizzò la prima Open Video Conference. Il primo evento attirò 9.000 partecipanti, dimostrando la domanda per alternative ai "gatekeeper" dei media tradizionali. Ma organizzare conferenze e combattere cattive leggi sembrava troppo passivo. Dopo la laurea, Stark ricoprì ruoli accademici a Stanford e Yale, insegnando come Internet stesse rimodellando la società e l'economia. Studiò i diritti digitali e collaborò con organizzazioni politiche per sviluppare migliori quadri normativi sulle tecnologie emergenti.

Le soluzioni politiche sono sempre in ritardo rispetto ai cambiamenti tecnologici. Quando i legislatori capiscono abbastanza una nuova tecnologia per regolamentarla adeguatamente, quella tecnologia si è già evoluta in qualcos'altro.

E se si potesse costruire una tecnologia resistente alla cattiva regolamentazione fin dall'inizio?

La battaglia di Bitcoin

Nel 2015, la comunità di Bitcoin stava combattendo per il suo futuro.

La "guerra sulla dimensione dei blocchi" andava avanti da mesi. Bitcoin poteva gestire solo circa sette transazioni al secondo, troppo poche per competere con le reti di pagamento tradizionali. Una fazione voleva aumentare la dimensione dei blocchi per accogliere più transazioni. L'altra voleva mantenerli piccoli per preservare la decentralizzazione.

Questa disputa era una questione di sopravvivenza. Bitcoin sarebbe rimasto decentralizzato o sarebbe stato controllato da società di mining e interessi aziendali?

Elizabeth Stark osservava con interesse questa lotta. Aveva già visto battaglie simili nella governance di Internet, dove le decisioni tecniche erano spesso politiche. Ma Bitcoin era diverso. Non c'era un'autorità centrale che potesse imporre una soluzione. La comunità doveva raggiungere il consenso tramite codice e incentivi economici.

Con l'acuirsi del dibattito, gli sviluppatori proposero un approccio diverso: costruire una rete di secondo livello sopra Bitcoin, in grado di gestire milioni di transazioni al secondo mantenendo la sicurezza del livello base.

Questa era la Lightning Network.

Gli utenti non dovevano più registrare ogni transazione sulla blockchain di Bitcoin, ma potevano aprire canali di pagamento e regolare molte transazioni off-chain. Solo l'apertura e la chiusura dei canali richiedevano una transazione sulla blockchain.

Questi canali potevano essere collegati tra loro. Se Alice aveva un canale con Bob e Bob ne aveva uno con Carol, Alice poteva pagare Carol tramite Bob. La rete avrebbe formato un sistema interconnesso di canali di pagamento, gestendo transazioni istantanee e a basso costo.

Stark vedeva il potenziale, ma anche le sfide. La Lightning Network era ancora teorica. La tecnologia richiedeva protocolli crittografici complessi e non era stata testata su larga scala. La maggior parte degli utenti di Bitcoin non capiva perché fosse necessaria una soluzione di secondo livello.

Nel 2016, insieme al programmatore Olaoluwa Osuntokun, fondò Lightning Labs. Il tempismo era rischioso, ma Stark aveva imparato dall'attivismo che il momento migliore per costruire alternative è prima che tutti si rendano conto di averne bisogno.

Costruire l'infrastruttura

Lightning Labs rilasciò la prima versione beta della Lightning Network nel 2018. Il software era ancora imperfetto; i canali spesso fallivano, la gestione della liquidità era confusa e la maggior parte dei wallet non integrava correttamente la tecnologia.

Ma funzionava. Gli utenti potevano aprire canali, effettuare pagamenti istantanei e chiudere i canali senza attendere la conferma della blockchain. I primi ad adottarla erano per lo più sviluppatori che comprendevano il potenziale tecnologico.

Stark voleva servire miliardi di persone senza servizi finanziari affidabili. Il suo team si concentrava sui problemi reali affrontati dagli utenti reali.

Come gestire la liquidità dei canali per evitare pagamenti falliti? Lightning Loop consentiva agli utenti di spostare fondi tra canali e blockchain senza chiudere i canali, risolvendo alcuni problemi di liquidità, ma non tutti.

Come creare un mercato della liquidità? Lightning Pool creò un mercato in cui le persone potevano comprare e vendere capacità dei canali, anche se l'adozione rimase limitata agli utenti avanzati.

Come far funzionare la Lightning Network su dispositivi mobili senza compromettere la durata della batteria? Neutrino abilitava client leggeri e rispettosi della privacy, ma la tecnologia era ancora troppo complessa per le applicazioni mainstream.

Ogni prodotto affrontava un problema infrastrutturale specifico. I progressi erano lenti; la Lightning Network era ancora difficile da usare per gli utenti non tecnici. La gestione dei canali richiedeva attenzione costante. I pagamenti spesso fallivano perché non si trovava un percorso con sufficiente liquidità.

Ma le fondamenta si stavano rafforzando. I wallet mainstream iniziarono a integrare la Lightning Network. I processori di pagamento iniziarono a offrire servizi Lightning. La rete passò da decine a migliaia di nodi, anche se la maggior parte della capacità era concentrata in pochi grandi nodi.

I critici sottolineavano che la topologia a stella della Lightning Network non era così decentralizzata come si diceva. Mettevano in dubbio la possibilità che la tecnologia potesse scalare senza essere controllata dai principali processori di pagamento. Stark riconosceva queste preoccupazioni, ma riteneva che la Lightning Network fosse ancora agli inizi; con la maturazione della tecnologia, sarebbero emerse soluzioni migliori.

La scommessa sulle stablecoin

Nel 2022, il volume delle transazioni in stablecoin esplose. Tether e USDC superarono 1 trilione di dollari di volume annuo, superando molte reti di pagamento tradizionali. Ma la maggior parte delle stablecoin operava su Ethereum e altre blockchain meno sicure di Bitcoin.

Stark vide un'opportunità. Lightning Labs raccolse 70 milioni di dollari per sviluppare quello che poi divenne Taproot Assets, un protocollo per emettere e trasferire stablecoin su Bitcoin. La tecnologia sfruttava l'aggiornamento Taproot di Bitcoin per incorporare dati sugli asset nelle transazioni ordinarie, facendo sembrare i trasferimenti di stablecoin come normali pagamenti in Bitcoin.

Questi asset potevano muoversi tramite la Lightning Network. Gli utenti potevano inviare istantaneamente dollari, euro o altri asset, beneficiando della sicurezza di Bitcoin. Ogni transazione in stablecoin sarebbe stata instradata tramite la liquidità di Bitcoin, potenzialmente aumentando la domanda di Bitcoin e generando commissioni per gli operatori di nodi.

"Vogliamo bitcoinizzare il dollaro," spiegava Stark, anche se non è chiaro se le persone vogliano davvero che i loro dollari siano bitcoinizzati.

Perché? Sebbene la tecnologia consenta l'uso di stablecoin denominate in dollari su Bitcoin, la base utenti delle stablecoin rimane principalmente su Ethereum e altri ecosistemi più maturi, con infrastrutture, liquidità e attività degli sviluppatori più profonde, rendendo le stablecoin su Bitcoin ancora una nicchia.

I minimalisti di Bitcoin a volte mettono in dubbio l'aggiunta di asset non-Bitcoin su Bitcoin, riflettendo esitazioni ideologiche o la preferenza di mantenere Bitcoin come "oro digitale" puro, piuttosto che come livello di regolamento multi-asset.

Gli utenti nei mercati emergenti e soggetti a inflazione hanno bisogno di stablecoin per mantenere la stabilità, ma l'adozione sulla Lightning Network di Bitcoin deve superare ostacoli di complessità, liquidità e user experience rispetto alle reti di stablecoin più mature. Il mercato sta ancora determinando il product-market fit delle stablecoin su Lightning, quindi la domanda di una "bitcoinizzazione" di massa del dollaro è ambiziosa, ma non ancora certa.

Tuttavia, la disputa sul marchio costrinse a rinominare "Taro" in Taproot Assets, ma lo sviluppo continuò. Nel 2024, Lightning Labs aveva lanciato Taproot Assets e iniziato a gestire transazioni reali in stablecoin. I servizi di bridge trasferivano USDT da Ethereum alla Lightning Network di Bitcoin; gli utenti potevano inviare dollari a pochi centesimi di costo.

Ma l'adozione era limitata. La maggior parte degli utenti di stablecoin rimaneva su Ethereum, dove l'ecosistema era più sviluppato. I minimalisti di Bitcoin mettevano in dubbio la necessità o la desiderabilità di introdurre altri asset su Bitcoin. La tecnologia era fattibile, ma il product-market fit rimaneva sfuggente.

Il problema dell'effetto rete

Oggi, Lightning Labs gestisce un'infrastruttura fondamentale per Bitcoin sviluppando e mantenendo LND (Lightning Network Daemon). LND è la principale implementazione software della Lightning Network e supporta la maggior parte dei canali di pagamento di secondo livello su Bitcoin. Ma la grande visione di Elizabeth Stark non è ancora stata confermata. Immagina di costruire un "Internet del denaro", dove i servizi finanziari possano operare a livello globale senza il permesso di governi o aziende.

In teoria, il paragone con i protocolli Internet è valido. Proprio come chiunque può costruire siti web e applicazioni sui protocolli Internet, chiunque può costruire servizi finanziari sul protocollo Lightning. La rete sarebbe aperta, interoperabile e resistente alla censura.

Ma la rete ha valore solo se viene utilizzata. La Lightning Network viene adottata più rapidamente nei paesi con valute instabili o sistemi bancari inaffidabili, ma anche lì il numero di utenti si conta a migliaia, non a milioni. Le società di rimesse hanno provato a usare la Lightning Network, ma la maggior parte delle attività si basa ancora sui canali tradizionali.

Il team di Stark lavora per integrare l'AI nei pagamenti autonomi, migliorare la privacy e fornire risorse educative agli sviluppatori. Ogni progresso è tecnicamente impressionante, ma l'adozione mainstream sembra sempre lontana.

"Bitcoin è un movimento," dice Stark. "Qui ognuno sta partecipando alla costruzione di un sistema finanziario completamente nuovo."

Questo movimento esiste davvero, ma l'impatto sulle persone comuni è ancora limitato. In teoria, la Lightning Network può gestire migliaia di transazioni al secondo; ma in pratica, la maggior parte delle persone usa ancora carte di credito e bonifici bancari. Se i pagamenti in Bitcoin potranno diventare naturali come inviare un'email dipenderà dalla risoluzione dei problemi di user experience che persistono da anni.

Ma la Lightning Network è ancora lontana dalla visione di Stark di essere "semplice come inviare un'email". Gestire la liquidità dei canali è come essere il proprio reparto operativo bancario: bisogna monitorare costantemente che ci siano fondi sufficienti su entrambe le estremità dei canali, altrimenti le transazioni falliscono. Quando manca liquidità lungo il percorso di routing, i pagamenti possono interrompersi, e questo accade più spesso di quanto si pensi. Configurare la Lightning Network richiede ancora di leggere la documentazione e capire concetti come la "capacità in entrata". La maggior parte delle persone vuole solo premere un pulsante per inviare denaro, non diventare gestori amatoriali di liquidità.

Lightning Labs ha investito 70 milioni di dollari nello sviluppo di Taproot Assets, nel miglioramento del software dei nodi e nel tentativo di convincere gli sviluppatori a costruire applicazioni Lightning. Taproot Assets mira a far fluire stablecoin e altri token attraverso i canali Lightning, il che potrebbe avere senso se le persone volessero davvero inviare stablecoin tramite l'infrastruttura di Bitcoin invece di usare le reti di stablecoin esistenti. Stanno anche lavorando per rendere il software LND più facile da usare e cercano di educare gli sviluppatori sul perché dovrebbero interessarsi alla Lightning Network. Se questi sforzi porteranno le persone comuni a usare davvero la Lightning Network per i pagamenti quotidiani, resta un'incognita.

La tecnologia è fattibile, ma "fattibile" e "abbastanza buona per le persone comuni" sono due cose diverse.