ABTC viene quotato e subito fa profitti, la famiglia Trump vince ancora una volta

Oggi, la società americana di bitcoin American Bitcoin Corp (ABTC) è stata ufficialmente quotata al Nasdaq. Fondata da Eric Trump, che ricopre il ruolo di cofondatore e Chief Strategy Officer, e strettamente legata alla famiglia Trump, la società ha vissuto una vera e propria "montagna russa di capitali" nel suo primo giorno di quotazione.

Il Pump & Dump di ABTC

I dati di mercato mostrano che ABTC ha registrato un picco intraday superiore al 110% dopo l'apertura, ma ha chiuso la giornata con un aumento di circa il 17%.

ABTC è stata sospesa dalle negoziazioni sul Nasdaq per cinque volte nell'arco della prima ora a causa dell'elevata volatilità, raggiungendo più volte i 14 dollari, per poi scendere intorno ai 9,50 dollari, perdendo più della metà dei guadagni iniziali.

Questa dinamica rappresenta un classico esempio di modello "Pump and Dump": sfruttare l'esposizione politica e l'entusiasmo dei mercati per far salire il prezzo delle azioni, per poi incassare i profitti lasciando gli investitori ordinari a subire le perdite.

Una transazione misteriosa: dalla “donazione” di mining rig all’IPO

Alla fine di marzo di quest'anno, Eric Trump e Donald Trump Jr. hanno concluso un accordo con Hut 8, una delle più grandi società minerarie di bitcoin quotate negli Stati Uniti, per fondare una nuova entità chiamata "American Bitcoin".

Secondo l'accordo, Hut 8 ha donato tutte le sue 61.000 mining rig ad American Bitcoin. In cambio, Hut 8 ha ottenuto l'80% delle quote di American Bitcoin.

La parte più sconcertante di questa transazione è che la società mineraria ha rinunciato a dispositivi che già possedeva al 100%, ottenendo in cambio una quota minore attraverso la collaborazione con i figli di Trump.

In merito, Matthew Sigel, responsabile della ricerca sugli asset digitali di VanEck, ha scritto sui social media: "Non capisco affatto perché Hut 8 abbia usato 61.000 mining rig per ottenere l'80% di una sussidiaria che già possedeva al 100%".

In questa nuova società, Eric Trump ricopre il ruolo di Chief Strategy Officer, e la società afferma che porta "mentalità imprenditoriale" e un impegno verso "un sistema finanziario decentralizzato". Donald Trump Jr. non figura invece tra i dirigenti.

Nell’IPO, Gryphon Digital Mining ha svolto il ruolo di “società veicolo”, offrendo ad American Bitcoin un trampolino di lancio verso il cuore dei mercati di capitale statunitensi. Questa fusione ha fornito alla società della famiglia Trump un accesso diretto al Nasdaq, in perfetta sintonia con il suo piano di finanziamento da 210 milioni di dollari. Inoltre, la società detiene 2.443 bitcoin come riserva di tesoreria aziendale, rafforzando la sua narrazione finanziaria.

Eric Trump, nel suo primo discorso pubblico, ha dichiarato: “La nostra quotazione al Nasdaq segna una pietra miliare storica per l’ingresso di bitcoin nel cuore dei mercati di capitale americani. La nostra missione è rendere gli Stati Uniti il leader indiscusso dell’economia globale di bitcoin.” Donald Trump Jr. ha invece sottolineato come la società “simbolizzi libertà, trasparenza e valori fondamentali di indipendenza”.

Tuttavia, la realtà è che il vero fulcro di tutta questa narrazione resta uno strumento di monetizzazione: dietro la facciata della fede in bitcoin, ciò che si cela non è la rinascita nazionale, ma l’arbitraggio di capitale.

WLFI: un altro copione di raccolta di ricchezza

Pochi giorni prima della quotazione di ABTC, un’altra scommessa cripto della famiglia Trump, World Liberty Financial (WLFI), è stata lanciata sul mercato. Il token WLFI ha raggiunto rapidamente i 0,46 dollari, per poi crollare di circa il 50% e chiudere intorno a 0,22 dollari.

Il giorno della quotazione, WLFI ha portato alla famiglia Trump una crescita patrimoniale contabile di circa 5 miliardi di dollari, con un volume di scambi nella prima ora che ha raggiunto 1 miliardo di dollari e una capitalizzazione di mercato del token vicina a 7 miliardi di dollari. Secondo Reuters, il progetto ha già generato circa 500 milioni di dollari di profitti reali per la famiglia.

La quotazione di WLFI non è stata una semplice emissione, ma è avvenuta tramite un meccanismo di voto: gli investitori iniziali hanno accettato a luglio di sbloccare i token per la negoziazione. L’aspetto di governance di WLFI è ancora più intrigante del suo valore economico: ufficialmente non è stato nemmeno chiarito se includa diritti o distribuzione di dividendi.

Aurea politica + entusiasmo dei retail = macchina da arbitraggio

La seguente tabella mostra chiaramente le differenze di rendimento tra i diversi tipi di investitori nel primo giorno di WLFI:

Identità / Gruppo Prezzo di costo Prezzo di quotazione (circa) Rendimento

Retail (acquirenti sul mercato secondario)	$0.30–0.46	$0.22	Perdita del 20%–50%
Investitori iniziali ordinari	$0.05	$0.22	Circa 4 volte il rendimento
Insider / Investitori privilegiati	$0.015–0.05	$0.22	Quasi 4–14 volte il rendimento

Da ciò si evince facilmente:

• I retail, in quanto “acquirenti in alto”, sono i principali perdenti;

• Gli investitori iniziali ordinari hanno guadagnato, ma non sono i maggiori vincitori;

• Il gruppo privilegiato ottiene ritorni schiaccianti grazie a costi bassissimi, incassando facilmente.

La logica centrale di questa speculazione è:

• Narrazione: da “leader dell’economia americana di bitcoin” a “libertà e trasparenza”, ogni progetto viene rivestito di significati grandiosi;

• Esposizione dell’identità: il sostegno di Eric Trump e Donald Trump Jr. aumenta senza dubbio l’attenzione e la domanda sul progetto;

• Costruzione dell’hype: social media e media mainstream alimentano la speculazione, stimolando il FOMO (paura di perdere) tra i retail;

• Incasso: dopo un’ondata di entusiasmo, avviene la vendita, lasciando i retail a subire la pressione dei prezzi elevati.

Questo è un processo altamente istituzionalizzato di “taglio con la falce”, e chi la impugna sono sempre coloro che detengono il potere e il costo più basso.

Il percorso cripto della famiglia Trump non è casuale, ma sfrutta il capitale politico per costruire una mappa della ricchezza che attraversa i cicli: ad esempio, oltre al token, WLFI ha anche lo stablecoin USD1 e altri asset correlati per espandere ulteriormente il proprio impero. Allo stesso tempo, la quota di controllo interna al progetto raggiunge il 60–75%, con un evidente legame di interessi.

Inoltre, grazie a collaborazioni da miliardi di dollari con alleati come Abu Dhabi e Justin Sun, questa strategia di allocazione di capitale che attraversa cicli politici e categorie di asset non è solo arbitraggio, ma una vera e propria “macchina di prelievo istituzionale”.

La “falce del capitale” della famiglia Trump si sta abbattendo sul mercato con una precisione senza precedenti: dalle forti oscillazioni del debutto di ABTC al Nasdaq, al dump del token WLFI, il trasferimento di ricchezza che combina risorse politiche e giochi finanziari è ormai compiuto.

In questo gioco, il privilegio entra in scena in nome della conformità, la narrazione è la falce, e i retail sono l’erba. E quando la festa finisce, gli unici a restare sono quegli investitori ordinari che tengono in mano i resti e guardano i grafici: loro sono gli unici “spettatori paganti” di questo show.